Cano

Cano, v. canons, carrete: Cast. carrete o canilla.

-1484: Voz Canó: "Canó d'or filat, abona 1 dinero de peaje, estando exento de lezda (art. 72); canó d'argent filat, ibid. sólo 1 mealla de peaje (art. 73). Castellano «carrete» o «canilla» de hilo de oro y plata. «Nel Medio Evo si facevano dei fili d'oro e d'argento che aveV'ano l'apparenza di fili m.etallici tirati a caldo, donde il nome di oro filato, argento filato, che si dava loro. Il segreto di questa fabbricazione non e stato scoperto che ai giorni nostri; si trattava semplicemente di fili di lino ricoperti di una trama finissima formata di budella di maiale o di montone, e rivestiti d'uno strato d'oro: essi erano adoperati per ricamare fondi ad arabeschi, bordure sui vestiti o sui tappeti ... » (Heyd, Storia del comercio, 1241-1242). Véanse: Dic. Aguiló y DCVB; voz «canó». ". (GUAL, Arancel de Lezdas,II, 6) Miguel Gual.

De: GUAL CAMARENA, M. Vocabulario del comercio medieval. Colección de aranceles aduaneros de la Corona de Aragón (siglo XIII y XIV) , Tarragona (1968)

Canó. — Véase «argent».

La voz ha sido modificada a fecha 2023-08-08.